4° Giorno

La mamma o il papà:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Tutti insieme:
PADRE NOSTRO che sei nei cieli,
sia santificato il Tuo nome,venga il Tuo Regno,
sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori
e non abbandonarci alla tentazione
ma liberaci dal male.
Amen

La mamma o il papà:

UNA STORIA DI NEMICI CHE SI SCOPRONO FRATELLI

Accadde più di cento anni fa’. Era il 1917, uno dei terribili anni della prima guerra mondiale. Sulle nevi dell’Adamello spirava un vento gelido e c’era tanta neve. I soldati si muovevano cauti, la notte era senza luna, e tutti avevano paura di incontrare delle pattuglie nemiche, perché i nemici erano lì a poca distanza. Ad un tratto un caporale disse sotto voce: «E’ nato!». «Eh? Cos’hai detto?» fece un altro che non aveva capito bene. «Deve essere la mezzanotte. La mezzanotte di Natale! Al mio paese mia moglie e la mia mamma saranno già andate in chiesa». Un altro soldato osservò: «Guardate là, c’è una grotta. Entriamo un momento, saremo riparati dal vento».

Entrarono nella grotta e il più giovane del gruppo si tolse l’elmetto, si sfilò il passamontagna e si inginocchiò in un cantuccio. Il caporale rimase all’entrata e voltò le spalle agli altri: era perché aveva gli occhi pieni di lacrime e non voleva che se ne accorgessero. Il più vecchio del gruppo si tolse i guantoni, raccolse un po’ di terra umida e con un po’ di fantasia le diede la forma di un Gesù Bambino del presepio. Poi stese il fazzoletto nell’elmetto del compagno e vi depose il Gesù bambino. Era così buio che si stentava a vederlo. Il caporale tolse di tasca un mozzicone di candela, l’accese e la collocò vicino all’elmetto. Poi sottovoce uno cominciò a dire: “Padre nostro che sei nei cieli…”. Tutti continuarono e avevano un grosso nodo alla gola per la commozione. Finita la preghiera, nessuno si decideva ad uscire da quella grotta.

Improvvisamente alle loro spalle una voce disse.«Fröhliche Weihnachten» (Buon Natale). Una pattuglia austriaca li aveva colti alla sprovvista. Con le armi puntate stavano all’imboccatura della grotta. Mentre i soldati scattavano in piedi la voce ripeté con dolcezza: «Buon Natale». I nemici abbassarono le armi e guardarono la povera culla. Erano tre giovani e avevano bisogno anche loro di un po’ di presepio, anche se povero. Si guardarono confusi, poi si segnarono e cominciarono a cantare «Stille Nacht», la bella canzone di Natale che tutti conoscevano. Tutti si unirono al coro anche se si cantava in lingue diverse. Poi quando il canto finì, il caporale si avvicinò a uno dei giovani nemici e gli tese la mano che l’altro strinse con calore. Tutti fecero altrettanto, augurandosi il Buon Natale. Poi uno degli austriaci prese da dentro il giaccone una piccola scarpina da neonato. Doveva essere quella del suo bambino e se la teneva sul cuore, e dopo averla baciata la depose accanto al Bambino Gesù fermandosi alcuni attimi in preghiera. Poi si voltò di scatto e seguito dai compagni si allontanò voltando le spalle, senza timore, e scomparve nella notte di quel gelido Natale di guerra.

(Si può chiedere ai bambini o ai ragazzi: Pensate che sia una favola inventata o una storia vera? E che cosa ci insegna? )

Il papà o la mamma:
Preghiamo
Vieni, Signore Gesù, e porta la pace tra i popoli che sono in guerra tra loro, e a tutte quelle persone che sono divorate dall’odio. Porta la pace tra quelli che governano la nostra società, perchè cerchino davvero il bene di tutti. E porta la pace anche nelle famiglie: fa’ che siamo sempre capaci di parlarci, di ascoltarci, di perdonarci.

Tutti insieme:
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte.
Amen

(Si conclude con il segno della croce:)
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Categorie: RagazziRiflessioni