7° Giorno
La mamma o il papà:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Tutti insieme:
PADRE NOSTRO che sei nei cieli,
sia santificato il Tuo nome,venga il Tuo Regno,
sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori
e non abbandonarci alla tentazione
ma liberaci dal male.
Amen
La mamma o il papà:
LA STORIA DI GIUSEPPE E DEL PASTORE SCORBUTICO
Quella notte d’inverno, fredda e rigida, Giuseppe cercava disperatamente qualcosa che potesse riscaldare sua moglie, Maria, e il figlio Gesù appena nato. Era andato di casa in casa, aveva bussato a tutte le porte, ma nessuno gli aveva dato un po’ di carbone o di legna. Camminò fino ad essere esausto. Quando ormai pensava che fosse inutile cercare ancora, scorse in un campo un bagliore di fuoco. Corse in quella direzione. Un gregge di pecore si riscaldava intorno alla fiamma mentre un vecchio pastore lo sorvegliava.
Quando il pastore, che era un vecchio scorbutico, vide avvicinarsi il forestiero, afferrò il lungo bastone e glielo scagliò contro. Giuseppe non fece una mossa per evitarlo, ma il bastone deviò e cadde a terra invece di colpirlo. Giuseppe si avvicinò al pastore e disse gentilmente: «Ho bisogno di aiuto: per favore posso prendere un po’ di braci? Mia moglie ha appena messo al mondo un bambino e devo accendere un fuoco per riscaldarli». Il pastore avrebbe preferito rifiutare, ma vedendo che Giuseppe non aveva niente per portare le braci, decise di prendersi gioco di lui: “Prendine quante ne vuoi,” disse, e pensava: “Come farà a prenderle e a portarle?”. Giuseppe, senza scomporsi, raccolse le braci a mani nude e le mise nel suo mantello come se fossero nocciòle o mele. Il pastore era meravigliato: «Ma che notte è mai questa?» disse. Pieno di curiosità seguì Giuseppe e giunse così alla stalla dove c’erano Maria e il bambino adagiato sulla paglia fredda della mangiatoia. In quel momento il suo cuore si intenerì. Per la prima volta provò il grande desiderio di donare qualche cosa. Tirò fuori dallo zaino una morbida pelle di pecora e la offrì a Giuseppe perché l’avvolgesse attorno al bambino.
In quel momento i suoi occhi si aprirono e vide gli angeli che circondavano la mangiatoia dove il bambino sorrideva contento. Il pastore si inginocchiò tutto felice perché aveva capito che in quella notte, per la prima volta, il suo cuore si era aperto finalmente all’amore.
(Si può chiedere ai bambini o ai ragazzi: Non tutte le persone sono gentili, bene educate e generose… Ma cosa ci insegna questa storia del pastore scorbutico?)
Il papà o la mamma:
Preghiamo
Vieni, Signore Gesù, e libera il nostro cuore da ogni cattiveria o arroganza. Vieni per tutti gli uomini e le donne della terra: fa’ che trovino la forza di comprendersi, di aiutarsi e di perdonare.
Aiutaci a non essere capricciosi e egoisti: insegnaci a essere buoni verso tutti.
Fa’ che non ci lasciamo prendere dall’affanno per le cose superficiali, ma cerchiamo il vero incontro con Te.
Tutti insieme:
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte.
Amen
(Si conclude con il segno della croce:)
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen