Oggi la chiesa ricorda l’apparizione della madonna a Fatima avvenuta 103 anni fa. Non è una memoria devozionale e se la madonna di Fatima è cara al cuore di tanti cristiani e della nostra comunità di Gera in modo particolare è perché il suo messaggio è ancora attuale. Alla fine della prima guerra mondiale. Maria appare a tre pastorelli portoghesi e li rende partecipi del desiderio di Dio di far finire la guerra e di costruire un mondo migliore ma solo se l’uomo si convertirà all’amore di Dio questo sarà possibile altrimenti altre calamità peggiori si prospettano all’orizzonte. Quello che stiamo vivendo non è diverso, il mondo vive una guerra mondiale a pezzi, l’ingiustizia e lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo continua imperterrito, stiamo stravolgendo la terra e causando cataclismi e la pandemia è espressione di questa alterazione dell’ecosistema, e tutto questo perché l’uomo si è allontanato da Dio e si è sostituito a Dio. Alla sua Parola si sono sostituite altre parole: Collettivismo, dittatura del popolo da una parte, capitalismo, libero mercato massimo profitto, delocalizzazione dall’altra e questo ha creato un mondo diviso in blocchi che si contendono il dominio sul pianeta e che sfruttano miliardi di persone per un benessere effimero pronto a crollare davanti a un virus che sta mettendo in ginocchio il mondo.

Ecco allora che le parole di Maria ritornano d’attualità. Davanti ad un’umanità ferita Maria è portavoce del grido delle vittime ed è un invito a leggere la storia a partire dalle vittime, ad interrogarci sul rapporto uomo-Dio. L’apparizione della vergine manifesta che il cuore di Dio non è impassibile al grido di dolore che si alza da molte parti dell’umanità e di questo grido papa Francesco se ne fa portavoce. Di fronte alla grande storia Do sceglie la piccola storia di gente semplice ed umile ( basta leggere la bibbia). Dio sceglie i piccoli i semplici per confondere i potenti, sceglie le periferie del mondo per intervenire nella storia a favore della pace con altra forza e strumenti che sembrano inefficaci.

Al centro del Messaggio di Fatima c’è la centralità della Trinità. La stessa Lucia scrive che “il messaggio di Fatima è la rivelazione di Dio presente nel mondo tra gli uomini, in modo unico in ciascuno di noi. Non è una novità. Sin dall’inizio dei tempi Dio in diversi modi si è rivelato all’umanità”.

La Trinità è concepita nel suo mistero di amore per l’umanità. Tutto viene dalla Trinità e alla Trinità va a confluire. L’invito alla riparazione dei peccati degli uomini mediante la preghiera, la penitenza, il sacrificio e la comunione eucaristica è un invito agli uomini a non rassegnarsi alla banalizzazione del male, a sentirsi solidali non soltanto nel male anche nel bene attraverso la grazia riparatrice. Tutto questo produce la conversione dei cuori e il dono della pace nella carità operosa.

Gesù nel vangelo di oggi si paragona alla vite e noi ai tralci. I tralci senza la vite non possono esistere, ma la vite senza i tralci non può portare frutto rimane sterile. Ecco l’invito a rimanere in Lui per portare molto frutto. E’ nella comunione d’amore con Dio che noi diventiamo noi stessi e diventiamo operatori di pace e di fraternità. Solo così il mondo potrà trovare pace e armonia e garantire a tutti gli uomini una vita dignitosa. E’ un utopia vero quella in cui hanno creduto i 12 dopo aver visto il loro maestro risorto, milioni di persone lungo i secoli, che hanno costruito cattedrali stupende e opere di carità altrettanto importanti. E’ il sogno di Dio che anche noi vogliamo condividere perché non ne esiste un altro capace di dare senso pieno alla vita dell’uomo e pace nel cuore nonostante tutto. E’ perché Dio ci ama che mandato Gesù sulla terra, è perché ci ama che ci ha dato Maria come madre e la invia a ricordarci questo quando il mondo ne ha bisogno. Non lasciamo inascoltati i suoi appelli.

Buona giornata

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