Dal Vangelo secondo Giovanni

1 Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. 2Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». 4E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». 5Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
6Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. 7E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. 8Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. 9Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo 10e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».

11Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
12Dopo questo fatto scese a Cafàrnao, insieme a sua madre, ai suoi fratelli e ai suoi discepoli. Là rimasero pochi giorni.
(Gv 2,1-12)

Di Maria si parla poco nei vangeli, Luca nei vangeli dell’infanzia Giovanni all’inizio della vita pubblica e sotto la croce dove Gesù la chiama DONNA, in mezzo la vita pubblica.

Giovanni vuole farci capire che Maria è sempre accanto al figlio anche se non se ne parla, lei è la discepola per eccellenza. A Cana c’è un matrimonio di qualche parente di Maria, perché è lei l’invitata e di conseguenza il figlio e i suoi amici. Probabilmente Maria aveva collaborato a organizzare la festa, per questo è attenta a che tutto fili per il verso giusto e di conseguenza si accorge quando viene a mancare il vino. Si rivolge al figlio con una semplice frase “non hanno più vino” come a dire fai qualcosa e lui risponde “ che ha a che fare con me donna” come a dire non mi riguarda, cosa posso fare, non è ancora giunta la mia ora per mostrare chi sono. Maria non si scompone. Conosce bene suo figlio, ha vissuto con lui per trent’anni, l’ha visto crescere, gli ha insegnato ad ascoltare il Padre che è nei cieli, lo ha educato all’amore e all’attenzione verso i bisognosi, lo ha visto diventare un uomo libero, sensibile innamorato della vita e delle persone.

Maria si rivolge ai servi e dice loro “Fate quello che vi dirà” Ributta la palla nelle mani di Gesù che agisce. Maria è una donna concreta, non vuole forzare la mano a Gesù, è consapevole che lui può fare qualcosa e diventa strumento nelle mani di Dio affinché Gesù manifesti la sua identità e i suoi credano in lui. Quello che noi chiamiamo miracolo Giovanni lo chiama Segno che racchiude in sé tutta la missione di Gesù. E’ lui lo sposo che Israele attendeva, è venuto affinché la gioia, la festa non venga meno e si serve di un po’ d’acqua dell’elemento basilare della vita e lo trasforma in un vino sopraffino cioè in un’abbondanza di vita. Per fare questo Gesù ha bisogno di noi per attingere l’acqua e metterla nelle anfore, un gesto semplice alla portata di tutti e ci incarica anche di distribuire quel vino cioè di diventare suoi collaboratori nel donare gioia.

Un’ultima osservazione: Qual è il ruolo di Maria nella vita del discepolo? E’quella di mandarci da Gesù per fare quello che lui ci dice. Maria non è mai al centro, Gesù è al centro, Maria non può fare molto, Gesù può fare tutto. Giovanni all’inizio del suo Vangelo ci dice che Maria, nostra madre, vuole che impariamo a diventare discepoli del figlio come lei lo è stata.

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