Il vangelo di oggi ci presenta la preghiera di Gesù dal vangelo di Matteo e la tentazione è di non scrivere niente e semplicemente contemplare queste parole. Ma poi i pensieri vanno in libertà e ogni parola si colora di significato.

Gesù ci ha insegnato una sola preghiera la sua preghiera. Quello che nella traduzione perdiamo (e secondo me lo si è voluto per un senso di pudore) perché la parola usata da Gesù è talmente intima “papà” che la sentiamo male sulla nostra bocca, provate a dire Papà nostro, babbo nostro, papino nostro che sei nei cieli….  Brr che sensazione strana è troppo confidenziale, ci sembra di sminuire la grandezza di Dio, Gesù poteva dirlo ma noi? Eppure Gesù ci ha insegnato a chiamare Dio col nome di papà un termine affettuoso. Ha distrutto la distanza tra Dio e gli uomini, come del resto l’ha distrutta facendosi uomo in Gesù. Gesù lo sa che finchè non chiamiamo Dio col nome di papà, cioè lo sentiamo intimo e sentiamo l’affetto per colui che ci ha dato la vita, si prende cura di noi, ci consola, ci incoraggia, ci educa ci insegna a diventare uomini e donne il nostro rapporto rischia di essere formale e di dipendenza verso chi ti può aiutare, non un rapporto filiale. E questo è sconvolgente se ci pensiamo. Possiamo chiamare Dio papà solo se lo abbiamo sentito, sperimentato nella nostra vita come un papà che ci ama incondizionatamente, che è nei cieli ma anche nel profondo di noi stessi nel nostro cuore, che non ci lascia mai soli anche quando non lo sentiamo, ma sappiamo che c’è e che ci ascolta sempre.

Gesù ha voluto farci capire e sperimentare che il suo papà è anche il nostro e come da bambini quando parlavamo del nostro papà dicevamo che era il migliore di tutti i papà, il più bello il più forte che aveva un nome bellissimo così Gesù ci invita a dire: sia santificato il tuo nome. Da bambini dicevamo sempre il mio papà anche se eravamo insieme ai nostri fratelli, avevamo un senso di possesso e una paura che qualcuno ce lo portasse via. Gesù ci dice che è il nostro papà, che siamo fratelli tra di noi e che quando lo prego lo prego anche a nome degli altri. Ecco perché questa è la preghiera della comunità cristiana che riconosce di essere la famiglia di Dio.

Domani continueremo con il resto della preghiera. Domani è anche la festa del Sacro cuore di Gesù che ci rivela il cuore del Padre.

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